La società è stata fondata nel 2001 come Città di Latina Calcio a 5 e nei primi quattro anni milita nei campionati regionali del Lazio. M1918. Fu montata anche una canna più leggera e un maniglione di trasporto fu incorporato nel copricanna per facilitare lo spostamento. Il design del copricanna fu modificato con fori circolari (invece delle feritoie dei modelli precedenti) e un rafforzatore di rinculo alla volata aumentava ulteriormente l’affidabilità. Altri piccoli aggiustamenti furono apportati all’arma, come lo spostamento del mirino anteriore dal copricanna al castello, cosa che permetteva di montare con più facilità l’arma sui veicoli. Ma le utilities romane e laziali non fanno gola solo ai palazzinari indigeni, sono nel mirino anche delle multinazionali straniere come la francese Suez Environnement che possiede il 12,74% di Acea. L’arma presentava una calciatura in legno e metallo che si agganciava direttamente al castello dell’arma, e un blocco anteriore che incorporava sia il ricuperatore di rinculo che un bipiede simile a quello usato nel B.A.R.
Dagli anni Sessanta fino a tutti gli anni Novanta, lo IDF ha usato mitragliatrici M1919A4 convertite in 7,62 mm NATO sui veicoli corazzati. La conversione in 7,62 mm NATO operata dalla Marina porterà alla nascita della Mk 21 Mod 0 che fu usata anche in Vietnam. Anche se la data di fondazione ufficiale della Società Sportiva Calcio Castelfiorentino risale al 1925, del calcio a Castelfiorentino si ha notizia fin dalla stagione 1913-14 allorché, con l’altisonante nome di Castelfiorentino Football Club, un gruppo di appassionati che faceva capo a Euro Salvadori, che nel 1915 lasciò la presidenza a Mario Puccioni, organizzò la prima partita, a carattere amichevole, con la più titolata squadra della Mensana Robur di Siena, incontro che finì con il risultato di 0-5. Non avendo a disposizione un completo ufficiale per la disputa dell’incontro, furono i senesi a dare in prestito le maglie ai castellani: una tenuta rosa con bordi neri.
Altro dettaglio fondamentale della M1919A6 è la possibilità di sostituire la canna dell’arma senza dover smontare l’arma quasi per intero (rimuovendo otturatore, porta otturatore e gruppo di scatto). Nonostante le modifiche fosse volte a rendere l’arma più adatta al ruolo di mitragliatrice leggera, si trattava comunque di un ripiego e nonostante l’affidabilità la M1919A6 rimaneva comunque poco pratica per il nuovo ruolo. L’arma fu adottata sia in ruolo offensivo che difensivo sugli aerei: tali armi richiedevano basso peso, potenza di fuoco e affidabilità e avere tutte e tre le caratteristiche contemporaneamente si era dimostrato difficile, considerando che l’azionamento a otturatore chiuso era necessario per la compatibilità con i dispositivi di sincronizzazione. La M1919A6 (dispiegata per la prima volta nell’autunno del 1943) fu un basilare quanto mal riuscito tentativo di emulare le ben più performanti MG 34 e MG 42 tedesche, estremamente portatili e affidabili nel loro ruolo. La squadra lecchese procede con una nuova fusione, questa volta con il Real Lecco neopromosso in serie C1.
H Oggetto contenente di volta in volta una materia esplosiva e fosforo bianco. È da rilevare, inoltre, che per la prima di campionato, furono approntate maglie home con numero di maglia in bianco e caratteri del nome in nero e disposti linearmente, mentre per il prosieguo della stagione anche i caratteri furono riprodotti in bianco e, inoltre, disposti ad arco. Mentre la seconda maglia al classico bianco presenta dei richiami in azzurro, il quale formano la scritta davanti 19 e dietro 24 a richiamare la data di fondazione del club 1924, la terza presenta un ulteriore richiamo nostalgico tra gli appassionati sostenitori aretusei di una certa età. La variante A6 fu usata con sempre maggior frequenza nelle fasi terminali della Seconda guerra mondiale e soprattutto in Corea. Una variante sperimentale con organi di mira appositamente sviluppati fu designata M37F. M1919A1. Variante dotata di canna più leggera e bipiede, distinguibile anche per la presenza di sistemi di mira (non presenti invece nella versione base M1919). La motivazione che spinse allo sviluppo di questa variante fu la scarsa affidabilità della canna da 457 mm della precedente versione che non produceva abbastanza rinculo per il funzionamento corretto dell’arma. L’argentina adottò una variante prodotta dalla Colt e camerata per la munizione proprietaria 7,65 × 53 mm.
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