Finalmente il Real Madrid ha confermato la cessione di Cristiano Ronaldo alla Juventus, ponendo fine alla seconda attesa più lunga e sentita dell’anno dopo quella per la formazione del governo Conte. Poi il tecnico salentino restò per sfida, perché si accorse che Andrea Agnelli, a differenza dell’anno prima, in cui c’era stato già un tira e molla, aveva già pronto un sostituto, Sinisa Mihajlovic. Il suo era stato un lungo addio, durante tutto l’anno sociale aveva lanciato più di un segnale in tal senso, concludendo i suoi pizzini indirizzati al club con un’insuperata metafora culinaria: “Con dieci euro non si mangia in un ristorante da 100 euro”. Eppure si è accomodato due volte al ristorante da 100 euro, fermandosi prima del dolce, ma già le altre portate, due finali di Champions, non sono piatti, pardon, risultati da poco. Le voci che, incontrollate, davano il portoghese avvistato più volte a Torino nei giorni scorsi, in alcuni casi in due luoghi diversi contemporaneamente, trovavano finalmente conferma e riprendevano fiato per assicurare che la presentazione ufficiale sarà uno spettacolo mai visto prima.
Per il nativo di Coburg il campionato si è chiuso con 5 gol e 9 assist, ma anche tanta corsa e grinta al servizio della squadra, proprio quello di cui Favre ha bisogno per rifondare un gruppo che vuole ripartire dopo una stagione al di sotto delle attese. In molti gli hanno sempre contestato anche quel suo andarsene quasi di corsa dopo le partite. Luciano Moggi, che juventino lo è davvero, a chi gli chiese conto di quella scelta, ricordando gli strali del “mascellone” contro Madama dalla panchina della Roma, replicò: “Ma ognuno nel calcio interpreta un ruolo, poi si cambia”. I tifosi della Juventus, questa storia del ruolo, del professionista che fa il suo mestiere, un giorno qui e uno là, stentano ad ammetterlo, anche se il “qui” è positivo. L’Atletico Madrid ha deciso di muoversi a metà tra innovazione pura e omaggio al passato, presentando le sue nuove maglie per la stagione 2022/23. Da un lato quella che sarà la prima divisa, con le classiche strisce biancorosse che per la prima volta nella storia saranno «ondulate». Metà dei ricavi totali. Allegri è un professionista, con le sue idee, i suoi colpi di genio (Mandzukic all’ala), i suoi limiti (l’assenza dei colpi di genio, come quest’anno, anche per via dell’ingombro-Ronaldo), la sua vita dove non c’è solo il pallone.
Laico, eh, non comunista come temeva Silvio Berlusconi che lo guatava per capire se sotto il blazer portasse la maglietta rossa con la faccia del Che. Dopo avere vinto la Vuelta a Castilla y Leòn, il corridore iberico viene scelto all’ultimo per il Giro d’Italia: una scelta che si rivela vincente, visto che alla fine Contador si aggiudica il Giro davanti a Riccardo Riccò e a Marzio Bruseghin. Allenatori del Real Madrid Castilla C.F. Così è bastata la sconfitta di Madrid per riscoprire il laicismo di questo allenatore che, come la famosa signora di quel prodotto di pulizia di qualche decennio fa, arriva presto, finisce (presto o tardi), e promette attaccamento alla bandiera tramite il lavoro, non con il coinvolgimento emotivo. Chissà. Di sicuro dopo la sconfitta di Madrid gli hanno già servito il successore, uno “juventino” come Zinedine Zidane. Il Real Madrid ha presentato ieri nello store del Santiago Bernabeu la sua terza maglia 2014-2015, sempre firmata Adidas, che utilizzerà prevalentemente per le gare esterne di Champions League, a difesa del decimo titolo continentale conquistato qualche mese fa a Lisbona. Questo semmai, lo conserva per i suoi affetti. Dopo Madrid molti amici juventini mi hanno chiamato chiedendo, per lui, una seduta del tribunale del popolo.
Lì i dirigenti bianconeri non capirono che era finita e che si trattava solo di nervi o forse volevano che se andasse lui, per evitare che i tifosi insorgessero. Torna ad essere convocato nella primavera 2015 per le gare contro Ucraina, valida per Euro 2016, e Olanda dove gioca da titolare nell’amichevole persa ad Amsterdam. La rete del 2-3 nei minuti di recupero della sfida al Partenio Lombardi firmata dal centrocampista della Salernitana è destinata ad essere ricordata a lungo nel tempo. E si, all’improvviso ora che a vincere non siamo piu’ noi e’ bello essere risultatisti. Gli riservarono, da allenatore in carica, e ora è anche peggio, le peggiori contumelie. Allegri, come ha scritto giustamente Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, maglie real madrid 2025 è un allenatore laico. A rigor di logica, questi dovevano avercela con Conte, non con Allegri, imbarcato in corsa, senza aver contribuito alla costruzione della squadra. Il guaio è anche che Allegri, anche al Milan, non ha mai dato troppa confidenza, né ai giornalisti, né ai tifosi. Quando arrivò al Milan, rifiutò l’invito a cena che il decano dei giornalisti al seguito gli fece e da allora non gli venne più perdonato nulla, fino al giorno del suo esonero.
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