Maglie calcio da personalizzare no brand


Reggina Calcio 1986-87 · Lo storico esordio della Celeste (guidata ora da Ernesto Fígoli) al torneo olimpico di calcio va in scena il 26 maggio allo stadio olimpico Yves du Manoir (meglio noto come «Colombes») di Parigi. Gli uruguaiani, sulla cui panchina siede ora Ernesto Meliante, esordiscono con un netto 5-0 sul Cile, per poi battere 3-1 il Paraguay nella seconda partita. La Celeste, passata ora sotto la guida di Ramón Platero, può contare sulla classe di Romano e dei fratelli Carlos ed Héctor Scarone e vince nettamente il torneo, battendo le avversarie (le solite di un anno prima) e chiudendo prima con 3 vittorie su 3 e 9 gol fatti contro nessuno subito. Nessuno sponsor (vietati in Italia fino al 1980) nessun simbolo e nessun trofeo esposto, solo una stella raffigurante il numero di scudetti vinti fino ad allora. Il Campeonato Sudamericano de Football 1923 è un monologo dei padroni di casa, che vincono nuovamente tutte le partite e si aggiudicano il trofeo per la quarta volta nella loro storia.

Cfr. Gino Dellachà, Una storia biancorossonera – Il calcio a San Pier d’Arena dal tempo dei pionieri del Liguria alla Sampdoria, Genova, Edizioni Sportmedia, novembre 2016, p. L’Uruguay dovrà giocare fin dal primo turno e viene abbinato alla Jugoslavia, una delle migliori selezioni europee del tempo. La Celeste, che nel frattempo si è arricchita anche dell’estro della giovane ala José Pérez, impatta all’esordio 1-1 contro l’Argentina, ma poi si impone sul Brasile, infliggendo alla Seleção una pesante sconfitta, un perentorio 6-0. L’Uruguay non è ancora sazio e nella terza ed ultima partita supera per 2-1 i padroni di casa del Cile. Il successo vale il primo posto e la terza vittoria continentale. Il successo continentale dà inoltre all’Uruguay il visto per giocare la sua prima grande rassegna del calcio mondiale, il torneo di calcio ai Giochi olimpici di Parigi 1924. Se a livello continentale la Celeste è all’epoca la massima potenza calcistica, nel resto del mondo, specie nella vecchia Europa, è pressoché sconosciuta. Il secondo decennio del Novecento si apre con un nuovo successo della Celeste. La maglia del secondo completo del Cagliari è tradizionalmente bianca con i risvolti rossi e blu, questi ultimi variabili nella forma e nel loro impatto a seconda delle scelte stilistiche dei vari fornitori.

Il kit «away» per il campionato d’Europa 2004, che presentava la maglia bianca, pantaloncini azzurri e calzettoni bianchi venne utilizzato dall’Italia nel torneo continentale solamente per l’incontro con la Danimarca; fu utilizzato in una successiva gara di qualificazione a Germania 2006, contro la Moldavia, in un completo interamente bianco. Fontana allora cerca di cambiare la gara con qualche cambio ed inserisce Baclet che si fa subito vedere ma il suo tiro è debole sull’uscita di Gomis e l’azione offensiva sfuma. Le due nazionali giungono alla gara decisiva a pari punti e a 5 minuti dal termine pareggiano 2-2. All’85’ un autogol del proprio difensore centrale Canavessi fa perdere l’Uruguay. La Celeste giunge all’ultima sfida con un punto in più dell’Argentina e le basta un pareggio per vincere il titolo: il match si chiude sullo 0-0 e l’Uruguay fa suo il quinto titolo continentale. El Manco sigla 6 gol nel torneo continentale e, insieme a Scarone (anch’egli autore di 6 gol), guida la Celeste nella sua marcia inarrestabile: 4 vittorie in altrettante partite e sesto titolo sudamericano.

La formula del torneo olimpico prevede un primo turno ad eliminazione diretta, poi ottavi, quarti di finale, semifinali e finali (per il bronzo e per l’oro). Quattro giorni dopo, agli ottavi, la Celeste batte anche gli Stati Uniti (3-0) e ottiene così il lasciapassare per i quarti, dove affronterà i padroni di casa della Francia. Vi prendono parte le nazionali delle quattro federazioni all’epoca affiliate alla CONMEBOL, cioè Uruguay, Argentina, Brasile e Cile. Nel 1920 il Cile organizza la quarta edizione del Campeonato Sudamericano de Football e l’Uruguay si presenta nuovamente come grande favorita. Fortunatamente per la Celeste, per il torneo di calcio alle Olimpiadi di Amsterdam 1928 il Sudamerica ha diritto a 3 posti, che vengono assegnati alle prime due classificate (Argentina, Uruguay), più un’altra squadra (Cile). Nel Campeonato Sudamericano de Football 1921 è l’Argentina a vincere il torneo. Essi costituiranno la base di una squadra destinata a dominare, negli anni seguenti, il calcio sudamericano e mondiale. Due anni dopo, nel 1919, la Celeste sfiora il terzo trionfo consecutivo in Brasile, ma viene superata dai padroni di casa nello spareggio, dopo ben 4 tempi supplementari.

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