Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di), Annuario Italiano del Giuoco del Calcio (4 volumi dal 1926-27 al 1931-32), Modena, F.I.G.C.. La grossa torre del complesso comprende elementi propri del tardo Quattrocento (nei fori a sud e a ovest) e del periodo neogotico del XIX secolo (nella merlatura sommitale), quando fu fatta ricostruire dal conte Alessandro Arrigoni come soggiorno estivo; essa è tuttavia assai più antica e risale probabilmente all’epoca medioevale, così come la vicina chiesetta benedettina di San Vito. Il territorio era proprietà di famiglie aristocratiche sia veneziane che vicentine, come i Monte – proprietari di 667 campi, che abitavano a Cà Ostile e nel Cinquecento dettero al paese due arcipreti – o come i Pagello – che nei loro 500 campi avevano case, mulini e la superstite colombara affrescata – o la potente famiglia dei Bissari, insediatasi fin dal ‘300 con la loro torre cintata, i Mascarello, i Sesso e i Chiericati. Per la fase finale della rassegna contintale, che laureò per la prima volta gli Azzurri campioni d’Europa, la maglia tornò a girocollo e fu leggermente più scura rispetto al passato, con i calzettoni che riportavano ancora due strisce bianche sul risvolto e il classico pantaloncino bianco.
L’officina, specializzata nella lavorazione del ferro, è stata molto attiva tra gli anni venti e il secondo dopoguerra e in essa sono passati oltre 150 apprendisti che si sono formati “sul campo”. Nei primi anni del secolo, dopo un periodo di alternanza tra amministrazioni locali liberali e clericali, si ebbero una serie di giunte comuni che continuarono fino alla prima guerra mondiale. Dopo la morte di Ezzelino nel 1259, il territorio di Breganze passò sotto il controllo del Comune di Vicenza, che però pochi anni dopo fu soggiogato da Padova e sottoposto al patto di custodia. Poco prima, il 24 febbraio 2016, il Centro Sportivo Sant’Agata, rimasto in possesso alla vecchia società, era stato messo sotto sequestro da parte della Polizia Provinciale e della Guardia di Finanza, che contestano su di esso i reati di abuso edilizio e occupazione del demanio. Nel principale centro abitato, lungo via Pieve, furono costruiti edifici signorili dei Chiericati, dei Carli, dei Brogliati e dei Saccardi. Nel presbiterio l’altare, l’ambone, la sede del presidente e il tabernacolo sono in marmo rosso di Asiago scolpito; è contornato da stalli lignei del 1958. Sulla parete di fondo dell’abside c’è un bel crocifisso – opera dello scultore sudtirolese Willy Messner – del 1952. Nell’arco sovrastante il presbiterio vi sono alcuni affreschi raffiguranti san Francesco di Paola che risuscita un fanciullo mentre al centro del presbiterio è l’Agnus Dei a ricordare il mistero eucaristico; sulla parete di fondo del presbiterio la Risurrezione di Cristo.
L’interno conserva affreschi di valenti pittori, come il Dorigny che vi raffigurò una rara veduta dell’Arsenale di Venezia. Con la caduta della Repubblica di Venezia e l’arrivo dei francesi avvenne un rinnovamento amministrativo; il 5 agosto 1809 le tre amministrazioni di Riva, Castelletto e Porciglia decisero l’unificazione in un unico comune con il nome di Breganze: le tre teste raffigurate nell’attuale stemma comunale rappresentano appunto le sue tre antiche contrade. Il territorio di Breganze verso la fine del Duecento era diviso in quattro zone o colmello: Fara, Perlena, Castelletto e Riva, maglie da calcio più belle che in seguito si trasformarono in comunità rurali. Le tre teste rappresentano Riva, Castelletto e Porciglia che il 5 agosto 1809 si unirono per formare il comune di Breganze. La vita locale, dal punto di vista sociale, culturale e religioso rimase tuttavia ancora quella impostata dagli Scotton e basata sull’azione pastorale dell’arciprete Giovanni Prosdocimi e il paternalismo della famiglia Laverda, che governavano di comune accordo con la maggioranza politica centrista i vari aspetti del paese. Gli Scotton si ersero a difesa dei contadini più poveri, organizzandoli nelle leghe cattoliche. Quando gli investigatori chiesero informazioni su quest’uomo al dottore, quest’ultimo cambiò tre volte versione, come se non volesse rivelare la vera identità.
Ma anche come spettatori lei non può chiederci di essere contro gli ebrei. Nella carbonaia vi è ancora una macchina per la fabbricazione del ghiaccio realizzata nel 1933, anche questa mossa dalla ruota idraulica interna. Cosicché la Francia, sia fino al 1936 in cui ebbe il Belgio per alleato, sia nel periodo successivo in cui questo si proclamò neutrale pur lasciando sussistere labili e segrete intese fra stati maggiori, previde un rapido spostamento delle più agguerrite forze molto addentro il territorio belga. Nel Seicento, completate le opere di bonifica avviate due secoli prima, vennero costruiti ulteriori complessi rurali, e residenze signorili di notevole valore architettonico, che conferirono una nuova fisionomia territorio. Breganze è un caso particolare in questo passaggio, con molte ville e torri facenti parte di diversi poderi e famiglie, fenomeno probabilmente dovuto alla suddivisione del territorio dopo l’epoca ezzeliniana. Tuttavia, ce ne sono alcuni che vengono utilizzati da molti gruppi diversi di fan con un certo grado di personalizzazione. Su Neopets è possibile aderire a diversi concorsi: possono essere di poesie, di racconti, di didascalie o di disegni, oppure riferiti all’aspetto dei propri neopets o del profilo dell’utente, come miglior profilo, miglior pagina del proprio neopets e miglior neopets vestito.
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